Sono migliaia gli italiani che potrebbero avere diritto a prestazioni assicurative legate a polizze stipulate negli anni passati, magari dai loro genitori o zii, ma che non sanno di esserne i beneficiari. Ecco come attivarsi per non perdere i soldi.

Molte polizze rischiano di non essere riscosse dai legittimi beneficiari e finire nel dimenticatoio, semplicemente perché molto spesso gli eredi non sono a conoscenza dell’esistenza di una assicurazione vita stipulata da un loro caro, che nel frattempo è deceduto senza lasciare notizie in merito, e la Compagnia assicurativa ha difficoltà a rintracciare i legittimi beneficiari.

È il cosiddetto fenomeno delle polizze dormienti. Si tratta di assicurazioni che non sono state liquidate ai beneficiari e giacciono presso le compagnie in attesa della prescrizione, perché nessuno ha mai avanzato richiesta di riscossione.

In genere riguardano polizze caso morte stipulate dall’assicurato, della cui esistenza i beneficiari o gli eredi non erano a conoscenza, ma anche di polizze di risparmio che, giunte alla scadenza, non sono state riscosse per vari motivi.

Bisogna anche dire però che da qualche anno l’IVASS – autorità di vigilanza del mercato assicurativo – sta facendo un’attività di sollecitazione presso le compagnie perché si facciano parte attiva nella ricerca dei soggetti destinatari delle prestazioni, e in ultimo la legge stessa ha previsto che questa attività diventi sistematica anche grazie all’istituzione della Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).

Ciononostante, può risultare molto difficile alla compagnia risalire a soggetti di cui non conosce i nominativi o altri dati di contatto, soprattutto se la designazione beneficiaria era a favore di una categoria generica come “gli eredi testamentari o legittimi”.

 

Tempistiche per ricevere la prestazione

La legge dà dieci anni di tempo per ricevere la prestazione, dopodiché le compagnie assicurative devono versare le somme al Fondo Rapporti Dormienti istituito presso la Consap, controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Come risvegliare le polizze dormienti?

Per risalire a eventuali polizze sottoscritte a propria insaputa, ci sono due possibili strade da seguire, indicate dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS):

  1. rivolgersi all’Associazione nazionale delle imprese assicurative (ANIA), che ha elaborato un servizio di ricerca delle coperture assicurative sulla vita. La richiesta può essere fatta da chi presume di essere beneficiario della polizza con apposito modulo presente sul sito.
  2. rivolgersi all’intermediario finanziario, banca o compagnia assicurativa di cui la persona deceduta era cliente chiedendo (meglio se per iscritto con un modulo predisposto dall’IVASS) informazioni sull’esistenza di polizze a proprio vantaggio.

 

Gli obblighi delle compagnie assicurative in caso di polizze dormienti

Come abbiamo accennato anche le Imprese assicuratrici sono state spinte ad attivarsi per arginare il fenomeno delle polizze dormienti.

Con l’istituzione della ANPR è stato semplificato il processo di verifica – che prima passava attraverso l’intermediazione di IVASS fra le Imprese e l’Agenzia delle Entrate, favorendo flussi di scambio dati per la verifica dei codici fiscali degli assicurati al fine di verificarne lo stato di esistenza in vita.

Oggi le Imprese sono autonome in tale processo e possono svolgerlo senza attendere le finestre temporali prescritte dagli accordi fra IVASS e Agenzia delle Entrate.
Resta poi a loro carico il rintracciamento dei beneficiari, che può – come detto – non essere semplice.

Nel solo anno 2022 sono stati sottoposti a verifica circa 30 milioni di assicurati in relazione a poco meno di 105.000 polizze con prestazione per decesso, corrispondenti ad un valore di oltre 5,6 miliardi di Euro.
Sono inoltre state “risvegliate” oltre 82.000 polizze scadute, corrispondenti a capitali per € 1,2 miliardi, in cui l’assicurato era in vita ma si era “dimenticato” della polizza.

I dati sono stati resi noti da IVASS che è destinataria di comunicazioni periodiche sul fenomeno da parte delle compagnie assicurative e segue le attività di verifica e di erogazione delle prestazioni messe in campo dalle imprese.

 

Consigli pratici per evitare polizze dormienti

Il fenomeno delle polizze dormienti potrebbe essere evitato seguendo alcuni accorgimenti all’atto della stipula dell’assicurazione. Il primo consiglio, suggerito dalla stessa IVASS, è quello di indicare i beneficiari nella polizza con il proprio nominativo senza utilizzare formule generiche (come ad esempio eredi legittimi, coniuge e figli) e fornire all’impresa informazioni di contatto come l’indirizzo, il recapito telefonico e/o indirizzo e-mail, utili a rintracciarli in caso di decesso dell’assicurato.

Sarebbe anche utile informare i propri famigliari o beneficiari dell’esistenza del contratto e della compagnia con il quale è stato concluso. Ma se non si vuole che i beneficiari vengano a conoscenza in anticipo dell’esistenza della polizza, può essere utile informare una terza persona che possa attivarsi, al verificarsi dell’evento assicurato, informandone i beneficiari.

Polizze dormienti, ecco come risvegliarle - Medvida Partners

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